Korg PS-60 come master keyboard: testata con Main Stage 3

 

Korg PS-60

 

Dopo l’ultimo upgrade che ho fatto al mio MacBook (che ora monta un hard disk SSD da 240 GB, 8 GB di RAM e il nuovo OSX Maverick) ho deciso di acquistare dall’App Store del Mac la nuova versione di Main Stage, che non è altro che una specie di Logic Pro, pensato per poter usare gli strumenti virtuali di Logic nelle performances live, con tutte le ottimizzazioni del caso. Tra l’altro – e questo non è un messaggio pubblicitario – il prezzo di acquisto è 27 €, dentro i quali ci sono tutti gli strumenti virtuali e i plugin di Logic Pro X, oltre a tutti i Jam Pack delle versioni precedenti, per un totale di oltre 50 GB di roba. Non è un messaggio pubblicitario, ma secondo il mio modesto parere, ad un prezzo così è da prendere di corsa. 😀

Essendomi trovato molto bene con Main Stage, stavo pensando di iniziare a provalo in sala prove, assieme alla Korg PS-60, che già uso in sala, con i suoi preset.

In verità ero molto gasato in quanto sarebbe stata un’ottima tastiera da utilizzare con Main Stage, perché ha diversi controlli – tra potenziometri e pulsanti vari – che, se opportunamente associati ai controlli virtuali del proprio set di Main Stage, permetterebbero una grande libertà di espressione.
Come secondo vantaggio, nel caso estremo in cui il Mac facesse cilecca, la PS-60 metterebbe a disposizione tutti i suoi ottimi suoni (alcuni più belli, altri di meno), per evitare quei silenzi imbarazzanti che inevitabilmente si vengono a creare mentre si cerca di rianimare il computer.
Il terzo vantaggio, che non è assolutamente da trascurare, è che è una tastiera che pesa veramente poco! Nel gergo di noi poveri tastieristi, trasportare 4,6 Kg significa portarsi dietro una piuma.

 E dopo il test… bocciata!

Purtroppo il mio entusiasmo è stato stroncato sul nascere.
Mi è bastato collegare la tastiera al computer tramite il cavo USB, e ho provato, tramite la funzione “Assign” in modalità “Layout”, ad assegnare a dei controlli virtuali le manopole e i pulsanti fisici della tastiera.
Purtroppo nessun controllo hardware è stato riconosciuto da Main Stage, che vuol dire che nessun segnale MIDI è stato inviato dalla tastiera quando venivano cambiati i parametri vari.

Ovviamente, essendo comandi universali, sustain, pitch bend e modulazione funzionano come dovrebbero.

Parlando di master keyboard da usare con Main Stage, io ho bocciato la Korg PS-60, perché non è possibile utilizzare i controlli della PS-60 per variare i parametri degli strumenti virtuali o degli effetti. E considerate le potenzialità mostruose che offre quel programma, sarebbe vergognoso non poterle sfruttare perché non si ha una tastiera con dei controlli MIDI assegnabili.

Tuttavia, nonostante io la sconsigli per utilizzarla via MIDI in un live, potrebbe tornare utile in caso di patch multitimbriche.
La tastiera offre 6 pulsanti per scegliere una o più categorie di suoni simultanei. Questi 6 pulsanti sono associati a sei canali MIDI, attraverso i quali la PS-60 trasmette le note. Abilitando o disabilitando la categoria di suono si abilita e disabilita il canale MIDI sul quale vengono trasmessi i dati. In altre parole, se suoniamo contemporaneamente un Pianoforte (categoria “A.Piano”) e un Sax (categororia “Brass”) trasmetteremo gli stessi dati relativi alla tastiera, al sustain e agli altri controlli “standard”, sui canali 1 (A.Piano) e 5 (Brass).
In questo modo potremmo comandare a piacimento 6 strumenti virtuali, se ci accontentiamo di utilizzare i suoni del computer ma senza poter cambiare comodamente e velocemente i parametri degli stessi strumenti o degli effetti.

In attesa di trovare la soluzione ottimale, sto per mettere le mani su una Oxygen 61 della M-Audio, che offre parecchi controller MIDI assegnabili, ma purtroppo è muta.

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